lunedì 21 marzo 2011

Alda Merini, nata il 21 a primavera

Nella Giornata Mondiale della Poesia (21 marzo) promossa dalle Nazioni Unite, una piccola Italia festeggia il compleanno di Alda Merini, la "musa dei Navigli" milanesi che in "Vuoto d'amore" scriveva: “Sono nata il ventuno a primavera / ma non sapevo che nascere folle, / aprire le zolle / potesse scatenar tempesta”; scomparve l'1 novembre 2009, in autunno. La "piccola ape furibonda" ha lasciato parole sulla sua infanzia di povertà e di bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, sui manicomi che aveva vissuto, su Milano. Roberto Vecchioni le ha dedicato una canzone. Il Comune di Milano ha aperto in suo onore una casa-museo che servirà da luogo di esercizio per giovani poeti.


I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
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domenica 20 marzo 2011

Lettera al governatore della Libia



Trent'anni fa, Franco Battiato scrisse - a quattro mani con Maria Antonietta Sisini - un brano intitolato: "Lettera al governatore della Libia", interpretato insieme a Giuni Russo (che l'aveva già inciso da sola nel suo disco "Energie" del 1981) e inserito nell'album live (esistente anche in edizione spagnola) "Giubbe rosse" del 1989 (dalla pagina wikipedia: "La EMI Italiana è abbastanza lieta di presentare GIUBBE ROSSE il primo album dal vivo del cantautore siciliano"). Massimo Poggini ne parla sul suo blog di "Max": Il governatore del testo è il generale Rodolfo Graziani (esplicitamente nominato da Battiato) che agì con spietata durezza durante la Guerra di Libia (1921-1931), regione di cui poi sarebbe stato nominato plenipotenziario da Mussolini. Oltre a Graziani, viene citato anche Al-Mukhtar, un religioso guerrigliero che in Cirenaica guidò la resistenza contro gli italiani: nel 2009, durante una delle sue visite nella nostra Penisola, Gheddafi aveva appesa al petto la sua foto.

Il pezzo senza volerlo suona profetico e, riascoltato oggi, fa un certo effetto. Le strofe raccontano la tragedia della Libia e del suo popolo, vittima di un pazzo sanguinario. Oltre 20 anni fa, il Maestro - "l'Alieno" dell'ultimo Festival di Sanremo - cantava parole come:

Presso una casa antica e bella
Piena di foto di regine e di bandiere
Aspettavamo il console italiano
La fine dell'estate fu veloce
Nuvole nere in cielo e qualche foglia in terra
Carico di lussuria si presentò l'autunno di Bengasi
Lo sai che è desiderio della mano l'impulso di toccarla
Ho scritto già una lettera al governatore della Libia

I trafficanti d'armi occidentali
Passano coi ministri a fianco alle frontiere
Andate a far la guerra a Tripoli
Nel cielo vanno i cori dei soldati...


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sabato 19 marzo 2011

Dagli anche oggi la loro Caritas quotidiana di auto, soldi e collane

Ancora nuove intercettazioni. Ora si legge che talvolta alle feste le invitate si travestivano da Babbo Natale e da calciatrici del Milan (chissà se dovevano ispirarsi a Seedorf o a Gattuso). Si scopre anche che, oltre al celeberrimo "Papi", Silvione ha un altro bellissimo e misterioso soprannome (sempre affibbiato dalle Olgettine): "Betty" (L'Unità ha realizzato amaramente che siamo governati da Betty). Inoltre, c'è così tanto amore nelle feste organizzate dal Cavaliere Oscuro che al telefono le ragazze continuano a chiamarsi affettuosamente zoccole. Ultimamente poi si sono fatte più furbe: Nicole Minetti e le gemelle De Vivo hanno ricominciato ad usare le care vecchie cabine telefoniche per evitare le intercettazioni. C'è tanto amore anche tra Ruby Rubacuori e il suo pseudo fidanzato Luca Risso: avevano annunciato le nozze a Genova per il 17 marzo, ma non si è saputo più nulla; forse il matrimonio non s'ha più da fare.

Cresce poi la lista dei regali: oltre alle buste di contanti consegnate alle partecipanti dopo le cene ad Arcore con cifre variabili tra i 2mila e i 20mila euro, ci sono 240mila euro spesi per comprare 100 collane tutte uguali (una volta almeno aveva fantasia), 562mila euro di bonifici a 12 ragazze, 3 milioni versati a Lele Mora, 13 milioni di assegni cambiati dal tesoriere del premier Giuseppe Spinelli nel 2010, 20 automobili e carichi di mozzarelle di bufala per un finanziere della dogana di Chiasso (non è uno scherzo). Il Cavaliere ha spiegato tutti questi doni dicendo di essere la generosa Caritas di povere ragazze (meglio se di provenienza geografica esotica e di giovane età), per le tasse universitarie, le cure mediche, i mutui ai genitori:

Papi nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo denaro, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra e dagli oggi il loro pane quotidiano di auto, soldi e collane (e rimetti a loro i loro debiti).


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domenica 13 marzo 2011

Giustizia: una riforma così epocale che non basterà un'epoca

La politica si riempie la bocca di belle parole su un'epocale riforma della giustizia (desiderata addirittura dal '94) che in buona sostanza non vedrà mai la luce; è la pura campagna elettorale di un governo che deve sventolare ai cittadini qualcosa di concreto, una bandiera, una legge-simulacro su cui fare propaganda.
Il Premier si è vantato: "sono coraggioso e temerario, forse anche un po' eroico e matto e ho detto: variamo subito questa importante riforma e l'abbiamo fatto". Tra l'altro "varare" significa "approvare, convalidare, finire, inaugurare, presentare, pubblicare, ratificare", tutti atti che il Governo non ha ancora realmente effettuato. L'iter parlamentare non si concluderà mai perchè le modifiche costituzionali richiedono doppia lettura e larga maggioranza, implicando requisiti che l'attuale legislatura non possiede. Berlusconi ha invitato i suoi ad andare in tv e per le strade a spiegare la riforma agli italiani (diranno anche che, se davvero attuata, costerà 40 milioni di euro?). Ma tanto la riforma non c'è: è un'idea destinata a restare idea.


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