venerdì 29 ottobre 2010

Uomini di cuore (L'amore ai tempi del Bunga Bunga)


Il "Bunga Bunga Gate" è la trama perfetta di una commedia all'italiana incentrata su personaggi che sono sempre al posto sbagliato: c'è Emilio Fede, giornalista di giorno e selezionatore di femmine di notte; c'è Nicole Minetti,  25enne ex-ballerina di Colorado Cafè e igienista dentale del Cavaliere, eletta consigliere del Pdl in Lombardia (chi riuscirà mai a spiegare il collegamento tra queste 3 attività?); c'è Lele Mora, il manager dei vip fallito ma protetto dal Premier; c'è Ruby, una minorenne marocchina che dovrebbe vivere al sicuro in una comunità e invece partecipa a party dove impara il bunga bunga; infine c'è Re Silvione, il presidente del consiglio che dovrebbe governare e invece organizza festini. Se il film fosse drammatico (e magari scritto da Feltri, Sallusti o Belpietro), potrebbe intitolarsi "Uomini di cuore" e avrebbe 3 protagonisti vittime di una femme fatale straniera (che poche ore fa ha dichiarato in un turbinio di contraddizioni a raffica: "Non intendo parlare di quando ho incontrato Silvio. Lo farò tra tre giorni quando sarò maggiorenne. Ma la verità non uscirà in televisione nè sui giornali. Non mi venderò come tante altre nella mia situazione. Io intendo pubblicare un libro dove racconto la verità sulla mia vita e dove ci sarà anche Silvio Berlusconi"): il direttore di Tg che dice di aver soltanto dato consigli alla ragazza;  il politico filantropo che l'aiuta personalmente con tutti i mezzi a sua disposizione; l'agente delle star che cerca addirittura di adottarla per il suo bene.

A quest'ultimo si è dedicato oggi Paolo Berizzi su Repubblica con un articolo straordinario per arguzia e ironia. Il ritratto di Lele, detto "Lella" dagli amici: coinvolto negli anni '80 in un'inchiesta per traffico di cocaina assieme a Patty Pravo, che lui poi nel Ferragosto del '96 portò a Villa Certosa su richiesta di Silvio. Fa il cuoco a Villa San Martino, un'altra residenza Berlusconi; è l'animatore del nuovo privè che il Premier si è costruito ad Arcore con pali per la lap dance e trono dorato. Una società fallita, accuse di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale e false fatturazioni per 4 milioni di euro, già indagato per riciclaggio. Ex-parrucchiere, mussoliniano, ama leggere i falsi diari del Duce a casa del suo amico Dell'Utri, indagato per mafia. Come suoneria sul telefonino ha "Faccetta nera". Ha donato 2 milioni di euro all'ex amante Fabrizio Corona. Ultimamente stava uscendo dalla depressione grazie ad alcune ospitate nei media del suo mecenate: al Chiambretti Night, a Matrix e su Panorama. Per lui la sceneggiatura prevede un happy end: "Tra tre anni scendo in campo con il Pdl, ma solo se mi fanno senatore. E' il sogno della mia vita, il Paese ha bisogno anche di me".

Qualcuno svegli gli italiani e dica loro che non è un film.


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lunedì 25 ottobre 2010

Urla del XXI secolo - Sei il Sole che scende in un ufficio pubblico (Le luci della centrale elettrica, Vasco Brondi)


Torneremo a vedere Le luci della centrale elettrica. Il secondo album è sempre il più difficile, ma "Cara catastrofe" promette già bene:

Ci metteremo a tremare come la California amore
nelle nostre camere separate a inchiodare stelle
a dichiarare guerre
a scrivere sui muri che ci fregano sempre

Dopo "Canzoni da spiaggia deturpata", "Per ora noi la chiamermo felicità".

Ti diranno che sei poco produttiva
proprio adesso che l’America è vicina
è come andare sulla Luna in Fiat Uno
come lavorare in Cina.
Ma sei sempre il Sole che scende in un ufficio pubblico
(da "Quando tornerai dall'estero", trovata e subito scomparsa su YouTube)

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mercoledì 20 ottobre 2010

Una dose di cronaca nera per non pensare


"Aggressione nel metrò: donna rumena finisce in coma per un pugno". "Tassista investe un cane. Massacrato da una banda". "Incendio sul traghetto, grave un macchinista". "Giallo a Licata, coppia di anziani coniugi sgozzati". "Caso Scazzi: è stato lo zio insieme alla figlia e con l'aiuto della moglie". Bruno Vespa a Porta a Porta sfodera il plastico del garage al volo, Alessio vinci dedica alla notizia un'intera puntata di Matrix. Intanto, ad Avetrana si registra un afflusso di curiosi, i cosiddetti turisti dell'orrore.

Con tutto il rispetto per le vittime di queste (vere) tragedie, l'improvvisa scarica mediatica di fatti di cronaca nera sembra anomala. Con l'eccezione di Ballarò che si è concentrato sulle news politiche (e di Annozero che non va in onda per la sospensione di Santoro), per il resto negli ultimi giorni carta stampata e telegiornali si sono concentrati sugli eventi più truci, dando enorme risalto alle vicende della famiglia Misseri.

Intanto, la maggioranza di governo sta studiando il modo migliore di scassinare la Costituzione per salvare il presidente del consiglio dalla mannaia di processi che incombono sulla sua testa. Intanto Fabio Fazio e Roberto Saviano lottano contro il direttore generale della Rai Masi per andare in onda con un programma scomodo che avrebbe tra gli ospiti Paolo Rossi, Antonio Albanese e Roberto Benigni. Intanto a Terzigno i napoletani manifestano contro lo Stato che gli vuole mettere i rifiuti in casa. Intanto Calderoli ha cancellato un reato per salvare 36 leghisti. Intanto il Premier ha ribadito l'intenzione di eliminare le intercettazioni. L'Italia chiede un overdose di cronaca nera, per non pensare.
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domenica 17 ottobre 2010

Altro che Montecarlo, è molto meglio la villa ad Antigua


Nell'ultima puntata di Report, nonostante l'opposizione dell'avvocato Ghedini, la giornalista Milena Gabanelli ha parlato del Paradiso (fiscale) che Silvio Berlusconi si sarebbe costruito ad Antigua, un'isola inserita da Ocse e G20 nella lista nera dei cattivi perchè tralascia di far pagare le tasse agli investitori. Il Premier avrebbe versato 22 milioni di euro (piovuti chissà da dove e arrivati nelle tasche di chissà chi) per edificare un'intera area di 160 ettari e costruire 7 ville. Una di queste appartiene all'ex calciatore rossonero Shevchenko (si sa, in Ucraina fa molto freddo). La dimora faraonica che il Premier ha realizzato per le proprie vacanze è definita dagli abitanti del posto "Il Castello": «Viste dall'alto le case del premier occupano l'intera collina, due megaville che sembrano cinque, e quattro piscine, gli interni arredati con faretti Swarovski, cucine Boffi, arredamenti Turri...»; il primo ministro locale vorrebbe chiamare quel tratto di 6 km di costa "President Bay": un omaggio a tutti i presidenti del mondo o ad uno in particolare? Non è dato saperlo. In effetti, non molte settimane fa, Re Silvione aveva lamentato che per il troppo lavoro non aveva nemmeno il tempo di godersi le sue case di villeggiatura sparse in tutto il globo ma nell'occasione si consolava del fatto di essere bello, ricco e - per questo - desiderato dalle donne. Milena Gabanelli, dopo aver fatto riferimento al killeraggio mediatico ai danni di Fini per la casa a Montecarlo: «Abbiamo inseguito per mesi una Scavolini, qui le cucine sono Boffi... ben altra classe», ha commentato le immagini: «Da questa estate la stampa italiana indaga sull'opacità della proprietà di un appartamento di 55 metri quadrati a Montecarlo, perché coinvolge una figura istituzionale e quindi giustamente è richiesta trasparenza. (...) Rimane aperta la domanda: i 22 milioni di euro portati dal nostro premier ad Antigua corrispondono al reale valore di mercato di ciò che ha acquistato? E a chi li ha versati e chi è il proprietario di mezza isola? Un imprenditore catanese? Lui medesimo? Un'opacità che il presidente del Consiglio avrebbe il dovere di dissipare». Carmelo Briguglio, deputato di Futuro e Liberta' per l'Italia, ha ironizzato: «Siamo certi che per quanto riguarda la casa di Berlusconi ad Antigua, Il Giornale, Libero e soprattutto il Tg1 affronteranno la vicenda con la capacita' critica di sempre, figlia della loro liberta' di stampa e che approfondiranno con particolare attenzione la questione relativa alla cucina». Poco più di due settimane fa, Marco Travaglio aveva già fatto riferimento alle ville ad Antigua e alle società off-shore usate da Berlusconi:

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mercoledì 13 ottobre 2010

Perchè a gennaio non si andrà al voto

La spiegazione è elementare, anzi matematica. Stando a Il Sole 24 Ore, non si andrà alle elezioni a gennaio perchè 245 deputati e 107 senatori matureranno la pensione soltanto in primavera e, in caso di voto anticipato, perderebbero il diritto al tanto sospirato vitalizio - non sia mai (della serie: toglietemi tutto ma non il mio compenso). Secondo Di Nicola de L'Espresso, esiste addirittura un movimento che attraversa tutti gli schieramenti: il Pap, Partito degli Aspiranti alla Pensione. Va da sè che questi onorevoli (nel senso che si sentono uomini assolutamente onorevoli di percepire un lautissimo stipendio) siano pronti a tutto, anche a cambiare sponda politica, pur di non andare alla urne prima del mese di maggio. Però, da un certo punto di vista, è bello vedere che la classe dirigente sia così tanto attenta a non perdere i soldi dei contribuenti.
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