domenica 13 marzo 2011

Giustizia: una riforma così epocale che non basterà un'epoca

La politica si riempie la bocca di belle parole su un'epocale riforma della giustizia (desiderata addirittura dal '94) che in buona sostanza non vedrà mai la luce; è la pura campagna elettorale di un governo che deve sventolare ai cittadini qualcosa di concreto, una bandiera, una legge-simulacro su cui fare propaganda.
Il Premier si è vantato: "sono coraggioso e temerario, forse anche un po' eroico e matto e ho detto: variamo subito questa importante riforma e l'abbiamo fatto". Tra l'altro "varare" significa "approvare, convalidare, finire, inaugurare, presentare, pubblicare, ratificare", tutti atti che il Governo non ha ancora realmente effettuato. L'iter parlamentare non si concluderà mai perchè le modifiche costituzionali richiedono doppia lettura e larga maggioranza, implicando requisiti che l'attuale legislatura non possiede. Berlusconi ha invitato i suoi ad andare in tv e per le strade a spiegare la riforma agli italiani (diranno anche che, se davvero attuata, costerà 40 milioni di euro?). Ma tanto la riforma non c'è: è un'idea destinata a restare idea.


Condividi

Nessun commento:

Posta un commento